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Ileostomie e Colostomie

Una delle domande che più frequentemente il paziente pone al chirurgo prima di sottoporsi ad un intervento chirurgico addominale, soprattutto se eseguito per una patologia tumorale o in urgenza è "Dottore dovrò portare il sacchetto?" ovvero ciò che in termini medici viene definita una stomia o ano artificiale.

Fig. 1Si esegue una stomia o derivazione quando si crea un tramite tra un tratto del canale alimentare (in genere ileo o colon ) e la cute addominale in modo da permettere la fuoriuscita del materiale fecale senza che raggiunga l’ano naturale.

Le patologie che più frequentemente possono richiedere la confezione di una stomia sono:

  • i tumori colo rettali
  • le malattie infiammatorie intestinali (rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn)
  • i traumi addominali aperti o chiusi con lesioni viscerali
  • alcune malattie congenite che comportano malformazioni dell’ apparato digerente.Fig. 2

Esistono poi altre patologie meno comuni che possono richiedere comunque la confezione di una stomia.
Il chirurgo che esegue questa procedura è sempre consapevole del disagio fisico e psicologico che inevitabilmente induce nel paziente, la scelta quindi è sempre molto ponderata e sempre presa nell’ interesse della vita del paziente quando ritenuta indispensabile.

La distinzione essenziale da considerare è quella che definisce stomie PROVVISORIE e DEFINITIVE.
Fig. 3Nel primo caso, la derivazione viene fatta ad esempio per risolvere una situazione acuta come un'occlusione intestinale o permettere la guarigione di una anastomosi intestinale.
In queste situazioni, in genere, un successivo intervento chirurgico eseguito in genere a mesi di distanza permette di ricostruire la continuità intestinale eliminando la stomia.
Nel secondo caso invece, la stomia definitiva non prevede un successivo intervento di ricanalizzazione ed è destinata a restare per tutta la vita.
Questo si può verificare ad esempio in presenza di un tumore rettale molto vicino all’ ano che non permette di essere rimosso completamente mantenendo la normale funzione.

Fig. 4Colerectal cancers

Per fortuna le tecniche chirurgiche, le terapie adiuvanti e la diagnosi precoce hanno reso questa evenienza molto più rara rispetto al passato tuttavia ancora necessaria in un certo numero di casi.

Un'ulteriore distinizione va fatta tra ILEOSTOMIE, ovvero derivazioni dove il tratto deviato all’ esterno è l’ intestino tenue e COLOSTOMIE, più frequenti, dove il tratto deviato è costituito dal colon.
La differenza più importante è costituita dal tipo di materiale che viene eliminato, in genere più fluido in caso di ileostomia.

Fig. 5End Ileostomy

Il modo migliore di gestire ed imparare a convivere, anche temporaneamente, con una stomia consiste nell’affidarsi ad una figura professionale detta stomaterapista che insegna a convivere con la nuova realtà, a ridurre al minimo i disagi ed a utilizzare i presidi dedicati, i famosi sacchetti (totalmente rimborsati dal SSN secondo quantitativi stabiliti) fino a condurre una vita sostanzialmente normale dove le limitazioni relative alla vita sociale e di relazione sono veramente minime.

Fig. 6Una derivazione mal gestita invece può essere fonte di molti disagi e complicanze peggiorando in modo significativo la qualità della vita per la comparsa ad esempio di dermatite attorno allo stoma.

Fig. 7Esiste infine un'associazione (www.aistom.org) dedicata ai pazienti portatori di stomia.

Articolo pubblicato su http://www.medicitalia.it