La diagnosi di polipo del colon, oggi sempre più comune, genera spesso timori e preoccupazioni nel paziente che per fortuna nella maggior parte di casi sono infondati, è opportuno quindi chiarire di cosa si tratta.
I polipi del colon sono neoformazioni che originano dalla mucosa del grosso intestino o colon e crescono sviluppandosi all’ interno del lume.
E’ una patologia piuttosto frequente soprattutto dopo i 60 anni quando sono presenti uno o più polipi nel 40% della popolazione e possono comparire in ogni individuo, anche se alcuni fattori di rischio non modificabili aumentano la probabilità, in particolare:
inoltre sono noti fattori MODIFICABILI ed in particolare
I polipi vengono classificati in base al loro aspetto macroscopico in
ma soprattutto in base all’ aspetto istologico in
Le dimensioni possono variare da pochi millimetri ad alcuni centimetri e la probabilità di identificarne è tanto maggiore quanto più ci si avvicina agli ultimi tratti del colon ed al retto.
La distinzione istologica dei polipi benigni è importante perché permette di prevedere la possibilità di degenerazione maligna ovvero di trasformazione in cancro che può essere vicina allo zero o molto alta.
La maggior parte dei polipi sono completamente asintomatici e vengono identificati in fase preclinica mediante accertamenti specifici, raramente possono presentarsi con sanguinamento rettale evidente o occulto e irregolarità del transito intestinale.
La diagnosi quindi si pone quasi sempre in soggetti asintomatici che, per la presenza di uno o più dei fattori di rischio eseguono esami strumentali ed in particolare
LA COLONSCOPIA : esame di scelta che permette di esaminare tutto il colon, identificare ed asportare i polipi ed eseguire biopsie in corrispondenza di neoformazioni non asportabili endoscopicamente
LA SIGMOIDOSCOPIA che, a differenza della colonscopia esamina solo il tratto distale del colon ed è quindi un esame incompleto
Il CLISMA OPACO che permette di identificare eventuali polipi ma non di asportarli o eseguire biopsie
La TC e la COLONSCOPIA VIRTUALE che presenta gli stessi limiti del clisma opaco.
La diagnosi di polipo viene seguita dalla sua asportazione endoscopica o polipectomia che è la terapia definitiva in tutti i casi di polipi benigni ed in alcuni casi di polipi maligni o cancri localizzati.
In presenza di un polipo benigno non asportabile endoscopicamente per la forma, la sede, le dimensioni o altri fattori limitanti ed in caso di polipo maligno non localizzato, alla diagnosi in genere segue l’ asportazione per via chirurgica del polipo che può avvenire per diverse vie e con varie tecniche.
E’ importante asportare i polipi identificati per permettere un esame istologico completo, per prevenire una eventuale degenerazione maligna ed infine per eliminare gli eventuali sintomi se presenti.
E’ inoltre importante eseguire controlli periodici dopo l’ asportazione di un polipo in base alle indicazioni del medico per identificare eventuali ulteriori polipi ed asportarli.
Infine è in corso un programma di screening rivolto ad una fascia di età della popolazione indipendentemente dai fattori di rischio che utilizza come test di base la ricerca del sangue occulto nelle feci e la successiva colonscopia in caso di positività al quale si consiglia di aderire per la diagnosi precoce in fase asintomatica.
Articolo pubblicato su http://www.medicitalia.it