Gli ascessi e le fistole perianali rientrano tra le più comuni patologie anorettali, si presentano in genere con una sintomatologia acuta caratterizzata prevalentemente da dolore e sono comprensibilmente grande motivo di preoccupazione per i pazienti, spesso soggetti giovani in ottima salute.
L’ ascesso e’ una raccolta di pus che si forma in prossimità dell’ ano e del retto ed e’ la conseguenza di un’ infezione che si sviluppa in corrispondenza di piccole ghiandole presenti nel canale anale.
Esistono alcune condizioni che possono favorire la formazione di un ascesso, ad esempio il diabete, condizioni nelle quali il sistema immunitario è compromesso per ragioni varie o precedenti interventi chirurgici anorettali ma nella maggior parte dei casi si sviluppa in condizione di benessere.
La sintomatologia e’ caratteristica e comprende dolore intenso sordo continuo, febbre e una tumefazione sottocutanea calda ed arrossata che aumenta di dimensioni.
In alcune circostanze tuttavia la tumefazione può non essere visibile e l’unico sintomo essere rappresentato dal dolore, questo succede quando il pus si raccoglie in spazi anatomici situati più profondamente rispetto alla cute e richiede un’ attenta valutazione per porre correttamente la diagnosi.
Spesso l’ ascesso si drena spontaneamente verso la cute perianale o più raramente nel retto permettendo la fuoriuscita del pus e la scomparsa della sintomatologia dolorosa.
In presenza di un ascesso non drenatosi spontaneamente e’ necessario provvedere ad un drenaggio chirurgico ovvero ad un incisione che possa permettere la fuoriuscita del pus e la guarigione della cavità.
In base alle dimensioni, alla sede ed alle caratteristiche della raccolta può essere eseguito ambulatorialmente o richiedere un ricovero utilizzando diverse tecniche anestesiologiche.
Nella maggior parte dei casi, superato il periodo postoperatorio il problema e’ risolto definitivamente; esiste tuttavia la possibilità che si formi un nuovo ascesso e questo e’ purtroppo imprevedibile e non prevenibile.
Esiste infine la possibilità che si formi una fistola.
Lafistola e’ l’ evoluzione di un ascesso ed e’ un tramite che si forma tra l’ ultimo tratto di intestino, ovvero il retto e la cute che circonda l’ ano.
La sintomatologia classica e’ costituita dalla presenza di una tumefazione simile ad un foruncolo attorno all’ ano attraverso la quale fuoriesce in maniera intermittente materiale purulento, ematico e a volte fecale.
La diagnosi in genere viene posta mediante una visita, anche se in casi particolari e soprattutto nelle recidive l’ utilizzo di esami quali l’ endoscopia, l’ecografia transanale, la risonanza magnetica e la manometria anorettale possono essere utilizzato per definire meglio le caratteristiche anatomiche ed i rapporti con le strutture circostanti ed in particolare gli sfinteri, ovvero le strutture muscolari che controllano la continenza.
La terapia e’ chirurgica e consiste nella asportazione o apertura del tramite fistoloso in modo da permetterne la guarigione con varie tecniche.
La piu’ semplice prevede l asportazione o la cosiddetta messa a piatto del tramite fistoloso e porta ad una guarigione completa senza esiti, tuttavia quando il tramite fistoloso interessa nel suo decorso le strutture sfinteriali responsabili della continenza, questo metodo non può venire utilizzato per l’ alto rischio di indurre incontinenza fecale, sono pertanto necessarie tecniche alternative che prevedono il posizionamento del cosiddetto setole, ovvero di un laccio che permette una sezione lenta del tramite salvaguardando gli sfinteri oppure tecniche più avanzate che prevedono la creazione di lembi a livello rettale.
Recentemente e’ stato proposto l’ utilizzo di un plug o tappo di materiale dedicato che è stato utilizzato con successo in selezionati casi di fistola e sembra avere un ruolo in situazioni particolari.
Il decorso postoperatorio in genere e’ un poco fastidioso perchè la ferita deve guarire gradualmente e le secrezioni si riducono progressivamente, ma non doloroso.
E’ una patologia che tende con una certa frequenza a recidivare e anche qui la prevenzione della eventuale recidiva e’ impossibile.
In conclusione gli ascessi e le fistole perianali rappresentano due fasi diverse della stessa malattia che può condizionare pesantemente la qualità della vita e che richiede una diagnosi precoce ed un adeguato trattamento chirurgico in genere curativo che deve mirare a risolvere il problema salvaguardando la continenza.
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