I tumori maligni del colon retto in Italia rappresentano la seconda causa di morte per neoplasia dopo il tumore polmonare negli uomini e mammario nelle donne. Le stime recenti riportano circa 30.000 casi nuovi diagnosticati ogni anno e 18.000 decessi.
Nella maggioranza dei casi il tumore si sviluppa dopo i 50 anni e la sua comparsa e’ preceduta da polipi che con il passare del tempo diventano maligni.
Attualmente per questo tipo di tumore esistono terapie (chirurgiche, radioterapiche e chemioterapiche) molto efficaci che permettono di ottenere una guarigione e sopravvivenze a distanza molto buone.
I risultati della terapia variano molto però in funzione dello stadio della malattia al momento della diagnosi, e’ quindi estremamente importante porre una diagnosi precoce per poter eseguire un trattamento efficace.
Per questi motivo, analogamente a quanto già in corso per la prevenzione dei tumori della mammella mediante screening mammografico e dei tumori del collo dell’ utero mediante pap test, il Ministero della salute in Italia ha deciso di attuare un programma di screening per la diagnosi precoce di questi tumori.
Il programma e’ attualmente attivo nella maggior parte delle regioni italiane e in via di attivazione nelle altre e ha l’ obiettivo di diagnosticare il tumore nella fase asintomatica, ovvero quando non e’ presente alcun disturbo, esistendo evidenza scientifica a favore dell’ efficacia del programma.
In questo l’ Italia e’ all’ avanguardia in Europa, essendo l’ unica nazione oltre al Regno Unito che ha in corso un programma di questo tipo.
Le evidenze hanno dimostrato che l’ esecuzione della ricerca del sangue occulto nelle feci e’ il sistema più adeguato per individuare i casi potenzialmente positivi ed il programma si rivolge a tutti gli individui di età compresa tra i 50 ed i 69 anni (con qualche piccola variazione da regione a regione) ed e’ completamente gratuito.
Mediante invito spedito a casa i candidati vengono invitati a ritirare nelle farmacie il kit per eseguire il test a domicilio che va poi riconsegnato.
Circa il 5% dei test riconsegnati risultano essere positivi. A questo soggetti potenzialmente a rischio viene offerto un colloquio e successivamente la possibilità di eseguire una colonscopia che e’ attualmente l’ esame più adeguato per porre diagnosi precoce di carcinoma colorettale. Per fortuna la maggior parte dei soggetti con test positivo non hanno un tumore ma altre patologie benigne (emorroidi, diverticoli, coliti), tuttavia in una piccola percentuale di casi viene diagnosticato un tumore in genere allo stadio iniziale ed in un numero considerevole di casi vengono individuati ed asportati endoscopicamente polipi benigni che col tempo sarebbero potuti degenerare in tumore maligni.
La colonscopia eseguita con sedazione e’ un esame indolore con un basso rischio di complicanze che non deve spaventare e che permette di salvare molte vite. E’ chiaro che maggiore e’ l’ adesione al programma, che ovviamente e’ volontario, maggiore sarà il numero di neoplasie diagnosticate e curate.
E’ auspicabile quindi che un’ adeguata informazione da parte dei mezzi di comunicazione e dei medici di base permetta di rendere popolare il programma in corso così come e’ successo in passato con lo screening mammografico e del collo dell’ utero.
Maggior informazioni sono reperibili nel sito del Gruppo Italiano Screening colorettale.
Articolo pubblicato su http://www.medicitalia.it